La sua saracinesca è abbassata da un paio di anni, ma la sua insegna dorata, con il riconoscibile carattere in stile déco, è tutt’oggi visibile sul porticato sinistro di Piazza della Vittoria.

Stiamo parlando del Caffè Impero, storico bar della famosa piazza bresciana, costruita tra il 1928 e il 1932 su progetto dell’architetto romano Marcello Piacentini.

In anni recenti, piazza della Vittoria è balzata agli onori della cronaca per il dibattito di ricollocare o meno la scultura di Arturo Dazzi, un atleta colossale, ribattezzato dai bresciani “Bigio”.

Anche all’epoca la decisione era stata criticata, ma ciò che faceva più discutere era la completa nudità della scultura, che aveva le fattezze di un giovane del tempo.

Lo scandalo era amplificato dalle sue dimensioni: ben 7 metri e mezzo di altezza, che si aggiungevano al piedistallo della fontana sul quale era collocato (rifatti, seppur con qualche modifica, nelle sistemazioni recenti).

Pensate che la scultura era tanto imponente e le sue nudità così esibite, che il Caffè Impero era popolarmente chiamato “café de le ciape”, per via dei glutei della statua che incombevano sugli avventori del bar!

E, a giudicare dalle foto d’epoca, non si stenta a crederlo!