“G. D’Annunzio è un grande imbecille.
F.T. Marinetti è un piccolo imbecille”.
Questo avrebbe voluto scrivere Julius Evola sul numero unico di “Malombra”, rivista dada italiana che non vedrà mai la luce. L’invettiva contro il più moderno rappresentante della poetica “all’antica” e il principale esponente del Futurismo indica chiaramente la direzione che Dada ha preso, partendo da Zurigo ed espandendosi come un violento temporale su tutta l’Europa, nei confronti sia del passato che delle più recenti tendenze artistiche. Già il nome “Dada”, che significa tutto e niente, è la chiave di lettura di quello che non può essere definito un movimento, ma più uno stato d’animo: annullamento del passato, indifferenza, ironia dissacrante verso tutto e verso tutti, volontà di ricominciare da zero in un’epoca contaminata dalla guerra e dalle sue brutture. Questo è Dada, anche se una definizione chiara non è ancora stata data e, forse, non è possibile darla. La mostra allestita in Santa Giulia crea un percorso che, partendo dalle origini mistiche e futuriste, segue l’evoluzione dei principali artisti Dada (Duchamp, Picabia, Man Ray, Richter oltre all’italiano Evola) ponendoli a confronto con altri grandi del Novecento (De Chirico, Paul Klee, Fortunato Depero e Romolo Romani, a cui è dedicata un’interessantissima mostra a margine di quella “ufficiale” a cento anni dalla sua morte) in un gioco di ispirazioni reciproche.
Questa è di certo l’unica mostra in cui troverete macchine da scrivere, ferri da stiro e Gioconde coi baffi.
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La mostra è allestita al Museo di Santa Giulia a Brescia fino al 26 Febbraio 2017.
Le guide turistiche di Guida Artistica vi propongono un ricco calendario per visitarla insieme (i prossimi appuntamenti sabato 12 novembre e domenica 27 novembre) ma siamo disponibili a guidarvi quando preferite: contattateci!