Dopo nove anni di attese, lavori, sospensioni e riavvii, i quadri della Pinacoteca Tosio Martinengo tornano a “casa”, nel palazzo donato al Comune di Brescia dal Conte Martinengo per esporre la strepitosa collezioni di dipinti di proprietà municipale. Una raccolta pubblica che in questi anni è stata itinerante, sicuramente sacrificata, tra diversi luoghi (Museo di Santa Giulia, Museo Diocesano..) e che ritrova la sua degna sede. La Pinacoteca ha aperto i battenti al pubblico (oltre 8000 visitatori) che in queste tre giornate si è accalcato in piazza Moretto per visitare i nuovi spazi, completamente riallestiti. Tolte pannellature e tramezze, le pareti delle sale sono state coperte con strisce di velluto colorate (un colore per ogni sala, dal “blu pavone” al rosso), i dipinti appesi tramite cavi sospesi dall’alto, soluzioni ultramoderne per i soffitti.

I dipinti esposti sono solo 120, si è scelto di esporre “solo capolavori”. Scelta che ha valorizzato le opere “iconiche” (i due dipinti di Raffaello, il flautista di Savoldo, la Natività del Lotto, il “ciclo di Padernello” del Pitocchetto, per citarne alcune) e che ha permesso di esporre oggetti di arte applicata, finora nei depositi, a confronto-dialogo con i dipinti. In effetti, la sala rossa con le grandi pale d’altare di Moretto e Romanino fa sicuramente “effetto” e ricorda i grandi musei europei (la National Gallery o la Gemaelde Galerie).

Per questi giorni, pubblico bresciano entusiasta. Ora si vedrà la risposta del pubblico da fuori, anche se la riapertura, in un periodo segnato da difficoltà ed incertezze, è già una conquista.

Marzo porta altre grandi novità artistiche a Brescia, due tra tutte: la mostra su Tiziano al Museo di Santa Giulia e la riapertura del Museo Sorlini a Carzago di Calvagese delle Riviera (oltre alla riapertura di Palazzo Tosio). Insomma, due chicche d’arte che Guida Artistica non mancherà di svelarvi.