All’angolo tra via Trieste e via Agostino Gallo si trova una tra le più antiche insegne di Brescia. Il suo fascino, però, non dipende soltanto da questo primato, ma soprattutto da quello che rappresenta: sotto un baldacchino, protetto come un illustre nobiluomo dal fastidio dei raggi del sole o dalla pioggia, incede a passi solenni un massiccio bue d’oro. Sarebbe meglio chiamarlo bue “dorato” (infatti è di legno ricoperto di gesso), ma fin dalla sua realizzazione la statua fu conosciuta come “el bò d’or” (letteralmente dal dialetto “il bue d’oro”), conferendogli una preziosità non del tutto giustificata.
Misteriosa è l’epoca della sua realizzazione (forse la metà dell’Ottocento), oltre che la sua funzione, tanto che negli anni sono fiorite innumerevoli leggende: per alcuni starebbe addirittura ad indicare la presenza, nelle vicinanze, di una statua sepolta, in questo caso in oro massiccio, raffigurante l’animale, venerato fin dal tempo degli Egizi e in seguito anche dai Romani (ci troviamo a pochi passi dal Capitolium!).
Indizio di un tesoro ancora da scoprire, o più semplicemente frutto del gusto alquanto eccentrico di un macellaio che lavorava proprio sotto quest’ insegna? Forse non lo sapremo mai, anche perchè lo sguardo fiero e altezzoso dell’animale non sembra propenso a svelarci il suo segreto.