Con i suoi 54 metri, svetta in piazza Paolo VI ed è per tutti la torre “del Broletto”. Non sappiamo la data esatta della sua costruzione, ma un documento medievale nomina una torre a fianco del palazzo del Broletto già nel 1198: sarà stata questa?
La sua resistenza è proverbiale: una leggenda vuole che, a seguito in un devastante terremoto, che aveva mietuto decine di migliaia di vittime, la torre del Popolo (questo il nome ufficiale) fosse rimasta intatta.
Nel corso dei secoli, la sua mole imponente, con la bella scarpata in blocchi di Botticino, ha protetto i bresciani, avvisandoli dei pericoli e richiamandoli alle armi. Chissà a quanti avvenimenti, tragici o festosi, ha assistito durante la sua lunga ed immobile vita! Sicuramente un evento ha lasciato un segno tangibile, nel nome con cui la torre è ricordata ancora oggi.
“La Torre del Pégol”, come viene popolarmente chiamata, prenderebbe questo bizzarro nome dal “pégolot”, termine dialettale per indicare i mercanti, che con i loro banchetti (e i loro schiamazzi) affollavano in gran numero lo spiazzo antistante al piede della torre.
In quella posizione, oggi ci sono solo posteggi delle auto (ahinoi!), ma lo sguardo severo e immobile della torre vigila ancora sul via vai dei bresciani che, oziosi o affaccendati, attraversano la piazza.
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